Spunti di Riflessione
Gli Ucci, le loro voci terragne amanti del bel canto, lo stile musicale tipico della Barberia salentina e il repertorio raffinato della musica d'epoca sono gli elementi principali che ci hanno ispirato alla realizzazione di questo lavoro. Come in un fado portoghese o in un classico napoletano, nel disco prevalgono le corde e il canto. Le corde sono quelle "prestate" dalla barberia, chitarra e mandolino; i canti sono locali e dialettali e in parte anche nazionali (canti di narrativa), giunti a noi tramite i continui spostamenti dell'uomo. Di particolare interesse sono i canti in italiano eseguiti da Antonio Bandello, Antonio Aloisi e Leonardo Vergaro i cui testi e arie abbiamo confrontato con versioni trovate in altri posti. Com'è naturale, attraverso la trasmissione orale, sono avvenuti, nel tempo, cambiamenti nel testo e nella melodia da paese a paese. Questi cambiamenti possono essere derivati da una dimenticanza del canto riproposto a distanza di tempo, da una conversione del testo in un dialetto diverso rispetto alla zona del ritrovamento, o dalle capacità vocali degli esecutori che ne trasformano l'esecuzione dando vita a sfumature sulla melodia inizialmente acquisita (es. Giulia, Costantino). I canti di questo disco, completamente rivisitati, mantengono le linee originali eseguite dai cantori di Cutrofiano, con delle variazioni introdotte in fase di arrangiamento.